Se le fascinazioni pittoriche di Vighi affondano le radici nei capolavori del Rinascimento, la tecnica assunta a modello di riferimento per il grado di perfezione raggiunto è invece ricercata dall'artista nei lavori dei pittori fiamminghi di cinque e seicento.
Per quasi trent'anni Vighi ha dedicato i suoi studi al recupero delle tecniche pittoriche andate perdute nel corso del XVIII secolo, messe a punto in particolare da Pieter Paul Rubens, assunto a figura d'ispirazione anche per le doti imprenditoriali manifestate in vita.
Le sperimentazioni volte alla riscoperta delle antiche ricette attraverso studi, ricerche e soluzioni chimiche portano Vighi alla conquista di una tecnica personale, selezionata negli anni, capace di donare particolare e luminosità alla materia e al colore.
La base fondamentale custodita dal famoso “segreto” dei fiamminghi risiede nel trattamento dell'olio di noce, elemento fondamentale che, invecchiato ed ispessito al sole, assicura una materia brillante e duratura nel tempo; amalgamato all'unione di oli resine ed essenze, il composto straordinario ha dato vita ad una formula stata capace di aver rivoluzionato le tecniche pittoriche rinascimentali.
Per questo le opere di Carlo Vighi si impongono come fenomeni culturali di rilievo: alle manifeste doti artistiche del pittore si unisce una tecnica da lui recuperata, oggi considerata come prezioso patrimonio culturale altrimenti disperso dal tempo. Anche ad un primo sguardo i quadri del pittore suggeriscono l'idea, che s'impone con convinzione, di qualcosa di diverso che innerva i lavori conferendo loro un quid che cattura lo sguardo e la mente.
L'artista dipinge ad olio su tavole di legno pregiato, o su tele di lino di buon spessore; tutti i supporti sono trattati con colla animale e gesso applicato in diversi strati, successivamente i supporti subiscono un'adeguata stagionatura in relazione alla tipologia di pigmentazione correttiva utilizzata.
Ciascun dipinto è realizzato con l'applicazione di materiali accuratamente testati; in particolare dalle “tavolozze” sono totalmente escluse le sostanze che non offrono garanzie assolute di stabilità e di resistenza alla luce.
I colori ad olio sono realizzati direttamente secondo l'utilizzo di pigmenti puri della migliore qualità, mischiati esclusivamente con olio di noce purificato, resine ed essenze in relazione ad un vecchio protocollo fiammingo, con un procedimento applicativo esclusivo di cui l'artista risulta detentore. Le tecniche utilizzate nella realizzazione delle opere conferiscono loro particolare brillantezza e profondità, oltre a contribuire ad una migliore conservazione. L'esecuzione dei dipinti rispetta sempre le necessità derivate dai tempi d'essiccazione. In particolare l'abbozzo è realizzato con poche varietà di colore e solo con materia coprente.
L'abbozzo, messo a riposare per lungo tempo, viene successivamente ripreso e portato a termine con velature che prevedono il solo utilizzo di colori trasparenti.